IL FESTIVAL

Il festival Mèlosmente è stato ideato nel 2019 da Sonia Cortopassi, medico psichiatra e psicoterapeuta, dottore di ricerca, direttore sanitario della Comunità Terapeutica e Riabilitativa “La Rocca” di Pietrasanta, presidente dell’associazione di volontariato Alerementem-Alta Formazione e di A.V.A.P.P., associazione di volontari per l’aiuto ai pazienti psichiatrici.

Un viaggio nella vita accompagnati dalla musica: ogni anno il Festival approfondirà temi esistenziali da molteplici e differenti prospettive disciplinari ed esperienziali.

Un sogno nato dalla passione per la musica, i misteri della mente e la vita in tutte le sue forme, che con la collaborazione e il supporto di amici animati dal mio stesso sentire si è fatto proposito, con l’obiettivo di creare uno spazio d’incontro, riflessione e conoscenza su temi d’interesse generale, sinergie intorno alla vita, per promuovere il benessere psicologico e fisico delle persone e lo sviluppo di essere umani più consapevoli, rafforzando un sentimento di comunità e di appartenenza, e un’etica della responsabilità.
È nostro desiderio, mio e dello Staff Mèlosmente, offrire un contributo alla valorizzazione del territorio che abitiamo attraverso una rete sempre più fitta di collaborazioni multidisciplinari, con il coinvolgimento prezioso e attivo delle scuole attraverso progetti psicoeducativi.

La prima edizione del Festival Culturale Mèlosmente – La Melodia della Vita si è svolta con successo a giugno 2019 presso Villa Bertelli a Forte dei Marmi.
Il 3 settembre 2019 abbiamo infine organizzato una versione short di Mèlosmente – La Musica che Cura, nel contesto della rassegna Eliopoli Summer di Calambrone-Pisa.

Questa seconda edizione è dedicata alla natura, al rapporto uomo-natura, all’uomo che è natura.

L'edizione 2022

“Gli alberi cantano. I semi prendono decisioni. Le piante si scambiano regali e stringono alleanze con i propri parassiti e tra altre piante compagne”.
Così scrive Stefano Mancuso, illustre neurobiologo vegetale di fama internazionale, che sarà ospite della seconda edizione di Mèlosmente.

Quando mente e natura si accordano, ne viene una sinfonia. Noi siamo relazione, non individui isolati. E siamo noi stessi quando cessiamo di sentirci come esseri isolati. La nostra identità e il nostro benessere dipendono dalla consapevolezza che abbiamo di questo essere-relazione, di questo essere parte di una “trama che connette”. Nel riconoscersi nell’altro, anche non umano.

La natura è una totalità vivente, di cui siamo parte integrante. Comprenderla ci insegna a acquisire nuove e migliori possibilità di vita. Immaginare un’etica condivisa dalla totalità dei viventi, che non hanno fattezze solo umane, in direzione di un’etica cosmica. Salvaguardare il pianeta dalla nostra distruttiva volontà di appropriazione. Apprendere la cooperazione dall’intelligenza della piante, da quella “nazione delle piante” di cui parla la neurofisiologia vegetale, e di cui si possono delineare un’etica e una politica.

In herbis salus, nelle erbe la salute, diceva l’antico motto latino. Le piante possono curarci in molti modi. Sono un elemento centrale della naturopatia, che mira a mantenere il benessere e l’equilibrio psicofisico dell’individuo. Ci sono piante sacre che espandono la coscienza e possono renderci consapevoli. Ci sono giardini concepiti in funzione terapeutica,  in cui curando il verde si cura se stessi. Ci sono le piante di cui ci alimentiamo, con i loro colori e i loro odori che vanno riconosciuti. C’è poi il potere curativo dello spazio. Perché l’ambiente è salute, sia fisica che mentale.

L'edizione 2019

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